Perché sono dolorose le onde d’urto? La spiegazione scientifica e quando preoccuparsi
Molti pazienti ci chiedono: “Perché sono dolorose le onde d’urto?”

La sensazione di dolore durante la terapia è una caratteristica comune e dipende da diversi meccanismi fisiologici. Tuttavia, è un dolore controllato, previsto e, nella maggior parte dei casi, necessario per ottenere i benefici terapeutici.
Vediamo cosa succede nel corpo e perché, in alcune condizioni, le onde d’urto possono risultare più fastidiose del previsto.
Cosa sono le onde d’urto
La terapia con onde d’urto (ESWT – Extracorporeal Shock Wave Therapy) utilizza onde acustiche ad alta energia che attraversano i tessuti e stimolano:
- rigenerazione cellulare
- vascolarizzazione
- riduzione del dolore cronico
- riattivazione della guarigione nei tendini e nei tessuti lesionati
È una delle terapie più efficaci in casi come:
- fascite plantare
- spina calcaneare
- epicondilite (gomito del tennista)
- tendinite achillea
- calcificazioni alla spalla
- trocanterite
- pubalgia
Ma perché fanno male?
Perché le onde d’urto sono dolorose: i meccanismi scientifici
1. Attivazione dei recettori del dolore
Le onde ad alta energia stimolano meccanorecettori e nocicettori presenti nei tendini e nei tessuti infiammati.
Questo provoca
un dolore immediato, che però diminuisce man mano che il tessuto si desensibilizza.
2. Presenza di infiammazione o calcificazioni
Se il tendine è infiammato, oppure se c’è una calcificazione, la trasmissione dell’onda d’urto risulta più intensa.
Il dolore è quindi proporzionale alla
gravità dell’infiammazione.
3. Zone tendinee poco vascolarizzate
L’onda d’urto “riattiva” la vascolarizzazione di tessuti che, per natura, ricevono poco sangue (tipico dei tendini).
Questa riattivazione genera temporaneamente
un aumento della sensibilità, percepito come dolore.
4. Effetto di cavitazione
Le onde provocano micro-compressioni e decompressioni all’interno dei tessuti.
Questo processo, detto cavitazione, può risultare fastidioso ma è fondamentale per
rompere aderenze e stimolare la rigenerazione.
5. Punti trigger e tensioni fasciali
Se ci sono contratture profonde o punti trigger, l’onda li colpisce direttamente, generando dolore puntiforme o “elettrico”.
Quando il dolore è normale durante le onde d’urto
È considerato fisiologico quando:
- il dolore è sopportabile
- compare solo durante l’erogazione
- si riduce nel corso della seduta
- scompare entro 2–4 ore
- lascia una sensazione di indolenzimento naturale
Questo indica che il tessuto sta rispondendo bene alla terapia.
Quando il dolore NON è normale
È utile parlarne con il fisioterapista se:
- il dolore è così forte da impedire di completare la seduta
- peggiora nelle 24–48 ore successive
- compaiono gonfiore intenso o rossore marcato
- c’è dolore notturno continuo
- si verificano peggioramenti progressivi
In questi casi potrebbe essere necessario:
- regolare l’intensità
- modificare la zona di applicazione
- valutare una diversa diagnosi (es. rotture tendinee, infiammazione acuta)
- associare tecar, laser o terapia manuale
Come gestiamo il dolore da onde d’urto nei centri FisioSalaria
Nei nostri centri a Roma adottiamo protocolli specifici:
- valutazione clinica prima del trattamento
- scelta dell’intensità più adatta alla fase infiammatoria
- approccio graduale per evitare dolore eccessivo
- associazione con tecniche manuali e terapie fisiche
- monitoraggio continuo della risposta del paziente
- sedute mirate solo da fisioterapisti qualificati
L’obiettivo è massimizzare l’efficacia riducendo al minimo il fastidio.
Conclusione
Le onde d’urto sono dolorose perché agiscono direttamente sui tessuti irritati e infiammati.
Il dolore, entro certi limiti, è normale e previsto.
Tuttavia, quando è eccessivo o anomalo, una valutazione professionale evita rischi e ottimizza il trattamento.
Se vuoi ricevere una valutazione o se hai provato onde d’urto altrove con dolore eccessivo, possiamo aiutarti con protocolli sicuri e personalizzati.
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